Sul morire è un libro sulla morte considerata dal punto di vista filosofico.
Ho letto diverse recensioni di questo libro; molte sono positive e lusinghiere, altre sono meno entusiastiche. La mia opinione rientra senz'altro in questa seconda categoria.
Mi sono avvicinata a "Sul morire" con le migliori intenzioni, perché il tema della morte mi affascina da sempre. Che cosa è andato storto, allora?
la prima perplessità è di tipo stilistico: prima di iniziare il libro ho dato un'occhiata alle lezioni di Kagan su YouTube (YaleCourses). Kagan infatti è un docente di Yale, dove tiene un corso proprio sulla morte. Ho seguito solo un paio di lezione su YouTube, ma mi bastano per dire che il libro ha tutta l'aria di essere una trascrizione delle lezioni. Il problema è che non sempre trasporre una relazione orale in forma scritta funziona. E infatti il libro risulta faticoso da leggere, perché prolisso e ripetitivo, gli accorgimenti retorici usati per tenere alta l'attenzione di chi ascolta non hanno lo stesso effetto quando si legge.
Kagan apre il suo libro con una precisazione che mi ha infastidito subito: nella trattazione del modello dualistico cartesiano contrappone al corpo l'anima, utilizzando questo concetto come sinonimo di mente. Questa scelta è funzionale alla dimostrazione della sua teoria, in base alla quale l'anima non esiste (tutto il libro ci porta lì), ma non ho mai pensato nemmeno per un secondo della mia vita che anima e mente potessero essere utilizzati come sinonimi, e che lo faccia un filosofo - e con tanta disinvoltura - mi disturba non poco.
molti concetti che meriterebbero un approfondimento - anche perché molto pertinenti alla trattazione - vengono appena accennati; mi riferisco innanzitutto alla coscienza e all'inconscio. Questa "svista" mi fa pensare che Kagan abbia centrato il suo corso sulla morte e il libro che ne è derivato esclusivamente alla dimostrazione della sua teoria "materialista", tralasciando aspetti molto spinosi che l'avrebbero messo in difficoltà . L'alternativa è che non abbia sufficiente competenza in materia, e questo mi sembra persino peggio.