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Literally - Chris Heath

Aggiornamento: 7 nov 2021

Come eravamo nel 1989? I Pet Shop Boys erano - più o meno- ciò che racconta Chris Heath in Literally.

Il primo tour dei Pet Shop Boys risale al 1989, con alcuni concerti a Hong Kong, in Giappone e Regno Unito. Chris Heath ha seguito il tour per poi scrivere Literally, un misto di cronaca, interviste e retroscena.

I PSB ormai fanno parte della storia della musica, ma alla fine degli anni '80 questa storia era solo agli inizi. Come scrivono nell'introduzione alla riedizione del 2020: andare in tour è diventata nel tempo una routine, ma nel 1989 era tutto nuovo e c'erano ancora moltissime cose da imparare.

A suo tempo Literally non è stato accolto in modo lusinghiero: per qualcuno non era altro che un noioso elenco di cose altrettanto noiose fatte dai PSB in un tour lontano dell'essere entusiasmante. Non si parlava altro che di cibo e shopping, e alla fine ci si ricordava solo del piglio da maestro di scuola di Neil e delle continue lamentele di Chris.

In Literally c'è tutto questo, ma c'è anche molto altro; tra le tante, per esempio, il tempo passato da Chris e Neil a leggere le lettere dei fan e dedicarci anche qualche ragionamento (come nel caso di una fan che disquisiva sul testo di Rent, fornendo a Neil spunti di riflessioni).

Literally è difficile da raccontare; mi limito a riportare alcune affermazioni di Neil e Chris, frasi che mi hanno colpita e che restituiscono l'umanità non scontata di questi due ragazzi.

  • Chris: Se qualcuno intende fare qualcosa, io automaticamente faccio l'opposto.

  • Chris: Non siamo una band da concerti dal vivo.

  • Neil: L'intero show è tenuto insieme col velcro.

  • Neil: Le persone si stancano presto di te, se diventi troppo disponibile.

  • Neil: Noi non siamo niente. Qualsiasi cosa facciamo in genere non ne siamo la parte principale.

  • Chris: Non piacciono i libri con lunghe parti scritte e non c'è un punto dove fermarsi prima di andare a dormire.

  • Neil: Sono sempre stato un outsider e alla fine ne ho fatto una virtù.

  • Neil: Sono una persona piuttosto superficiale.

  • Neil: Non dicono niente ma si atteggiano ad essere qualcuno (riferito agli U2).

  • Neil: Non sono un grande cantante (infatti inizialmente avevano pensato di prendere Jimmy Sommerville).

  • Chris: Ogni volta che torno a casa controllo che non ci sia qualcuno dentro (un assassino per esempio, come dichiara poco dopo).

  • Neil: Mi rifaccio il letto ogni mattina. Non sopporto di tornare a casa e trovarlo sfatto.

  • Chris: Ho l'armadio pieno di vestiti ma arrivo tardi agli appuntamenti perché non so mai cosa mettermi.

  • Chris: Mia mamma tiene una corrispondenza con alcuni dei nostri fans.

  • Chris: Spesso non dico perché sono di cattivo umore, e il fatto che la gente non ne capisca il motivo peggiora ulteriormente il mio stato d'animo.

  • Chris: Da adolescente improvvisavo per ore al pianoforte e facevo finta che fosse lo spirito di Tchaikovsky ad ispirarmi.

  • Chris: Non mi è mai piaciuto vivere da solo. Ho bisogno di qualcuno a cui dire "Buonanotte. Ci vediamo domani".

  • Neil: Ho il raffreddore. Temo che non riuscirò a raggiungere le note più alte. Veramente non lo faccio mai comunque.

  • Neil: Ho anche pensato di farmi prete. Anzi, cardinale: mi piaceva la tonaca

  • Neil: Ho scoperto molte cose su Chris attraverso le interviste.

  • Neil: Io e Chris pensiamo in modi diversi, e credo che questa sia la forza dei PSB.

  • Chris: Siamo proprio così! Siamo orribili, non è vero? (dopo aver letto la bozza del libro di Chris Heath).

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