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E' più le gente che scrive...

Qualche considerazione sul fastidio generato da chi scrive.

Non posso dire di aver mai ricevuto un grande incoraggiamento alla scrittura creativa, in casa.

Quando - a circa otto anni - ho dichiarato di voler fare la scrittrice, mia madre ha sfoderato una delle sue massime esistenziali (ne aveva una per ogni occasione): "C'è più gente che scrive di quella che legge", mi ha detto.

Probabilmente il suo intento era quello di spronarmi alla lettura, prima che mi cimentassi in qualcosa di impegnativo come un progetto narrativo...

Sta di fatto che molta gente scrive e aspira a essere letta. Ora mi chiedo: che male c'è?

Ci si lamenta dell'analfabetismo funzionale e di ritorno, si sostiene che le persone non vengano stimolate abbastanza a scrivere durante il percorso scolastico, però poi si è tutt'altro che accoglienti nei confronti di chi sogna di pubblicare un romanzo.

Noi scrittori fai-da-te, che ci sforziamo di dare un minimo di visibilità ai nostri lavori in rete, veniamo tacciati di vanità (mai capita 'sta cosa, scritta nera su bianco anche da un noto psicanalista) e solo la pubblicazione con un editore ci rende degni di entrare nel novero degli scrittori propriamente detti.

Beh, se pensano di scoraggiarci si sbagliano di grosso. Ci sarà sempre - spero - gente che ama scrivere e sfrutta ogni minima opportunità per farsi leggere, perché raccontare ed esprimersi vuol dire condividere punti di vista, storie di vita, fantasie e sogni che alla fine arricchiscono tutti.

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